martedì 31 marzo 2015
Professione fashion blogger, sempre più influencer
C’era una volta il giornalista di moda, l’esperto. Poi, con l’avvento del web 2.0, è arrivato il fashion blogger, in apparenza e in origine un semplice appassionato, senza specifiche competenze. Ma l’apparenza, spesso, inganna e così assistiamo oggi all’evoluzione e al consolidamento di una figura professionale specifica e complessa, accostata più che al giornalista in senso stretto a un influencer tout court.
La copertina del libro di Giulia Rossi
Dopo aver ripercorso gli approcci alla moda dei principali filosofi e sociologi, l’autrice Giulia Rossi, nel suo ultimo libro edito da Pendragon 'Fashion blogger, new dandy? Comunicare la moda online' descrive nel dettaglio il fashion blog nelle sue principali tipologie, illustrandone gli esempi e confrontando questo nuovo strumento con i mass media tradizionali, per poi analizzare la figura del fashion blogger e le principali tendenze della comunicazione online della moda.
Una panoramica completa sull’evoluzione contemporanea di uno dei fenomeni più pervasivi e influenti dei nostri tempi: per comprendere come la moda, intesa come spinta all’uniformità e nello stesso tempo motore di creatività e distinzione, sappia essere anche un importante fattore di mutamento e una lente straordinaria con cui leggere la società nel suo complesso, come sottolineato nella prefazione del professor Mario Morcellini, pro rettore alle Comunicazioni istituzionali e direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma.
Copyright © 2015 AdnKronos. All rights reserved.
C’era una volta il giornalista di moda, l’esperto. Poi, con l’avvento del web 2.0, è arrivato il fashion blogger, in apparenza e in origine un semplice appassionato, senza specifiche competenze. Ma l’apparenza, spesso, inganna e così assistiamo oggi all’evoluzione e al consolidamento di una figura professionale specifica e complessa, accostata più che al giornalista in senso stretto a un influencer tout court.
La copertina del libro di Giulia Rossi
Dopo aver ripercorso gli approcci alla moda dei principali filosofi e sociologi, l’autrice Giulia Rossi, nel suo ultimo libro edito da Pendragon 'Fashion blogger, new dandy? Comunicare la moda online' descrive nel dettaglio il fashion blog nelle sue principali tipologie, illustrandone gli esempi e confrontando questo nuovo strumento con i mass media tradizionali, per poi analizzare la figura del fashion blogger e le principali tendenze della comunicazione online della moda.
Una panoramica completa sull’evoluzione contemporanea di uno dei fenomeni più pervasivi e influenti dei nostri tempi: per comprendere come la moda, intesa come spinta all’uniformità e nello stesso tempo motore di creatività e distinzione, sappia essere anche un importante fattore di mutamento e una lente straordinaria con cui leggere la società nel suo complesso, come sottolineato nella prefazione del professor Mario Morcellini, pro rettore alle Comunicazioni istituzionali e direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza di Roma.
Copyright © 2015 AdnKronos. All rights reserved.
Gonna
Abbiamo diversi modelli di gonna .
La Gonna a Pieghe
Diventa di moda già nel xv secolo, quando viene indossata dal duca di Borgogna Filippo il Buono.
Si preferisce un tessuto morbido e che tenga la stiratura,e cucire la piega almeno fino all'altezza del bacino per evitare di sembrare la shilouette poco aggraziata.
E poi la gonna plissè(pieghe a fisarmonica)
A cannoncino(pieghe baciate)
Con piega a spacco(piega aperta nella parte finale)
Gonna a tubino
Grace Kelly,Kim Novak protagoniste dei film di Hitchcock danno alla gonna a tubino la popolarità e la indossa con tacchi a spillo
vertiginosi.
E' un modello diritto e se ha uno spacco diventa anche più comoda.
La Minigonna
E' una gonna molto corta ,sportiva va portata con un paio di scarpe da tennis, un pò più bon ton con calzamagla e ballerine
Creata e presentata a Parigi nel 1964 da Mary Quant è una gonna che fa parte della rivolta femminile degli anni 70.
Gonna a portafoglio.
E' un modello molto comodo sia da indossare che da portare,generalmente abbottonata davanti o dietro.
Gonna a 4/6/ o 8 teli
Di linea svasata ha teli che seguono il corpo per poi svasare leggermente verso il fondo.
Gonna Drappeggiata
Di forma molto elegante ha un'arricciatura morbida he segue le forme del bacino,modello consigliato in tessuti morbidi.
Gonna Pantalone
Sotto al modello di gonna a tubino con sfondo piega davanti e dietro si nasconde la forma del pantalone che la rende una gonna pratica per salire in moto e perchè no anche a cavallo.
Kilt
Molti stilisti e personaggi celenbri hanno amato la gonna a kilt
( una gonna a pieghe che si apre a portafoglio sul davanti e viene chiusa al fondo da uno spillone decorativo).
Ma il kilt era un abito della tradizione scozzese del
SECOLO XVIII che ancora viene indossata.
Gonna sbieca
Modello tagliato nella parte obliqua del tessuto,ha una resa morbida.
www.diariodiunatelier.blogspot.it
ECCOCI con il lavoretto dei vostri bambini per Pasqua
Date la forma che volte ai vostri pulcini,più buffi sono piùsono carini...
ricordate? serviva; pannolenci colorato,forbici,colla per tessuto,lana,ago per lavorare la lana,nastrino colorato e interno per riepire (possono essere riempiti anche con piccoli pezzetti in avanzo di stoffa.
...dopo aver tagliato le varie forme dei pulcini e di mamma Gallina..unite le parti piu piccolo con una colla per tessuto(occhi,Becco..)
iinserite la stoffa per riempirli
sistemate il nastrino ,la crestina e le ali
poi con un piccolo punto in avanti fermate la parte sopra con quella sotto e chiudete con un punto indietro tutto il lavoro
e BUONA PASQUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!:)
Date la forma che volte ai vostri pulcini,più buffi sono piùsono carini...
ricordate? serviva; pannolenci colorato,forbici,colla per tessuto,lana,ago per lavorare la lana,nastrino colorato e interno per riepire (possono essere riempiti anche con piccoli pezzetti in avanzo di stoffa.
...dopo aver tagliato le varie forme dei pulcini e di mamma Gallina..unite le parti piu piccolo con una colla per tessuto(occhi,Becco..)
iinserite la stoffa per riempirli
sistemate il nastrino ,la crestina e le ali
e BUONA PASQUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!:)
lunedì 30 marzo 2015
domenica 29 marzo 2015
I SARTI
I manuali di taglio e sartoria si svilupparono con una certa lentezza, soprattutto quando, dal XIV secolo in poi, si cominciarono a creare abiti aderenti al corpo. Il Garzoni, nel suo libro su tutte le professioni del mondo edito a Venezia nel 1585, dice esplicitamente che un buon sarto deve saper fare di tutto, per soddisfare ogni necessità della sua clientela. Quello del sarto non era quindi un mestiere indipendente, bensì era un servitore delle grandi signorie: viveva e lavorava presso la corte di un signore, che poteva anche scegliere di "prestarlo" a parenti o amici. La retribuzione per l'operato si aggirava intorno al 10% della spesa del tessuto. Era una professione preclusa alle donne, che come sarte avevano compiti minori o si applicavano maggiormente al telaio e al ricamo. Non esistevano le taglie, quindi ogni vestito era un pezzo unico, realizzato su misura del cliente. Le unità di misura erano variabili; a Venezia erano in uso i brazzi: da seda, che corrispondeva a 63,8 cm, e da lana, 67,3 cm.
I manuali di taglio e sartoria si svilupparono con una certa lentezza, soprattutto quando, dal XIV secolo in poi, si cominciarono a creare abiti aderenti al corpo. Il Garzoni, nel suo libro su tutte le professioni del mondo edito a Venezia nel 1585, dice esplicitamente che un buon sarto deve saper fare di tutto, per soddisfare ogni necessità della sua clientela. Quello del sarto non era quindi un mestiere indipendente, bensì era un servitore delle grandi signorie: viveva e lavorava presso la corte di un signore, che poteva anche scegliere di "prestarlo" a parenti o amici. La retribuzione per l'operato si aggirava intorno al 10% della spesa del tessuto. Era una professione preclusa alle donne, che come sarte avevano compiti minori o si applicavano maggiormente al telaio e al ricamo. Non esistevano le taglie, quindi ogni vestito era un pezzo unico, realizzato su misura del cliente. Le unità di misura erano variabili; a Venezia erano in uso i brazzi: da seda, che corrispondeva a 63,8 cm, e da lana, 67,3 cm.
Anche alcuni artisti, come Giotto e Antonio del Pollaiolo crearono
modelli di abiti e tessuti. La famosa sarta della regina di Francia
Maria Antonietta, Rose Bertin, pur creando sontuose toilettes per la
regina, non poteva ancora definirsi stilista. Per fare un esempio una
sarta non poteva comperare direttamente il tessuto, che era venduto
esclusivamente dal fabbricante. Dopo la rivoluzione francese la
Convenzione abolì le corporazioni e le regole rigide e minuziose che vi
erano applicate, stabilendo che ognuno poteva vestirsi come gli pareva.
Il decreto nasceva per l'odio contro le leggi suntuarie che erano ormai
diventate uno spartiacque tra l'abito dell'aristocrazia e quello della
borghesia, a cui erano proibiti molti oggetti di lusso. Dopo di allora
il sarto fu completamente libero di esprimere la sua creatività.
info wikipedia
info wikipedia
giovedì 26 marzo 2015
Il Linguaggio Segreto del nostro Stile
"Quindici Anni "
(Ovvero la femminilità in eredità)
<<Di mia madre dicevano che era una donna bellissima.
Facevano a gara nel ripeterlo.
Io avevo 15 anni e le somigliavo.
Me lo dicevano continuamente come una promessa,come un complimento.
Guardavo con spavento i suoi Chemisier aperti fino al'attaccatura dei seni,cosi tesi che temevo sempre che l'ultimo bottone saltasse.
Le sue gonne sopra al ginocchio,i sandali che mettevano in risalto i suoi piedi sempre molto curati.
Il suo portamento,il suo ancheggiare,la guardavo mentre invidiavo la discrezione delle mamme dei miei compagni di scuola.
Più tardi capii che per mia madre la vita era uno spettacolo,e il mondo il suo pubblico.>>
..mentre giocano a fare le principesse , le nostre figlie ci guardano e imparano a crescere davvero.
Tratto da SPOGLIATI - C.Joubert/ S.Stern
"Quindici Anni "
(Ovvero la femminilità in eredità)
<<Di mia madre dicevano che era una donna bellissima.
Facevano a gara nel ripeterlo.
Io avevo 15 anni e le somigliavo.
Me lo dicevano continuamente come una promessa,come un complimento.
Guardavo con spavento i suoi Chemisier aperti fino al'attaccatura dei seni,cosi tesi che temevo sempre che l'ultimo bottone saltasse.
Le sue gonne sopra al ginocchio,i sandali che mettevano in risalto i suoi piedi sempre molto curati.
Il suo portamento,il suo ancheggiare,la guardavo mentre invidiavo la discrezione delle mamme dei miei compagni di scuola.
Più tardi capii che per mia madre la vita era uno spettacolo,e il mondo il suo pubblico.>>
..mentre giocano a fare le principesse , le nostre figlie ci guardano e imparano a crescere davvero.
Tratto da SPOGLIATI - C.Joubert/ S.Stern
mercoledì 25 marzo 2015
MODELLI DI ABITI...
Le nostre nonne non avevano scelta potevano indossare solo Abiti e Gonne,
ma quando arriva un modello di vita più attiva anche per le donne l'abbigliamento cambia,diventa più pratico e l'eleganza più androgina....
Gli Abiti comunque anche cambiando mantengono la loro funzione,per determinare i diversi periodi della vita e degli stati d'animo di una donna.
Il Tubino nero
Il più famoso degli Abitini Neri è stato sicuramente quello indossato da Audrey Hepburn Colazione da Tiffany (1961).
La sua semplicità lo rende comunque in grado di evidenziare le forme femminili.
Indossato con le ballerine e un maglioncino casual diventa un capo semplice anche per andare in ufficio,con i tacchi aumenta la sua eleganza e lo rende un capo che si può reinventare ogni volta cambiando gli accessori.
Abito a Palloncino
Fu Pierre Cardin a realizzarlo per primo nel 1957,il suo orlo è rientrante e arricciato,deve essere realizzato con un tessuto antipiega(perche è molto difficile da stirare)
Abito a Trapezio
E'un Abito che deriva dal modello a sacco,tende ad appesantire la figura per questo andrebbe indossato con una cintura e confezonato con un tessuto cadente.
Prendisole
Abito con spalline a fiammifero o con stringhette annodabili.
Sta bene sia con le infradito che con i tacchi...
Stile-Impero
Lanciato nell'ottocento prende il nome da questo periodo particolare,si dice fosse stato indossato Giuseppina Bonaparte per le sue nozze ,per nascondere una gravidanza.E' tagliato sotto al seno e scendo morbido lungo i fianchi.
Abito a Grembiule
Morbido o fasciante si incrocia davanto o dietro,generalmente ha spalle larghe e non ha maniche,anche se per noi ha l'immagine di un accessorio da mettere per non sporcarsi in cucina ,nellAntico Egitto veniva usato sia dalle classi sciali più ricche che da quelle povere,cambiavano solo gli accessori(spille o collane) che lo ornavano e determinavano lo status
Chemisier
Questo tipo di Abito è la trasformazione di una camicia da uomo,si realizza in tessuto antipiega.
Kimono
Ideato nell'VIII secolo d.C. da stilisti giapponesi.
a forma di T ( come la T-shirt) puo essere indossato con una cintura alta chiusa in vita.
Scamiciato
Lo scamiciato si indossa sopra ad un maglincino,maglia,camicia.
Confezionato con un giro maniche molto profondo,e una struttura di modello morbido.
Abito daBallo
L'abito di Cenerentola è quello che ci fa sognare sempre.
Corpetto aderente e gonna ampia lo contraddistinguono.
Si realizza con tessuti che riescono a tenere la forma,e supportato da sottogonne rigide.
Anna Stella
Le nostre nonne non avevano scelta potevano indossare solo Abiti e Gonne,
ma quando arriva un modello di vita più attiva anche per le donne l'abbigliamento cambia,diventa più pratico e l'eleganza più androgina....
Gli Abiti comunque anche cambiando mantengono la loro funzione,per determinare i diversi periodi della vita e degli stati d'animo di una donna.
Il Tubino nero
Il più famoso degli Abitini Neri è stato sicuramente quello indossato da Audrey Hepburn Colazione da Tiffany (1961).
La sua semplicità lo rende comunque in grado di evidenziare le forme femminili.
Indossato con le ballerine e un maglioncino casual diventa un capo semplice anche per andare in ufficio,con i tacchi aumenta la sua eleganza e lo rende un capo che si può reinventare ogni volta cambiando gli accessori.
Abito a Palloncino
Fu Pierre Cardin a realizzarlo per primo nel 1957,il suo orlo è rientrante e arricciato,deve essere realizzato con un tessuto antipiega(perche è molto difficile da stirare)
Abito a Trapezio
E'un Abito che deriva dal modello a sacco,tende ad appesantire la figura per questo andrebbe indossato con una cintura e confezonato con un tessuto cadente.
Prendisole
Abito con spalline a fiammifero o con stringhette annodabili.
Sta bene sia con le infradito che con i tacchi...
Stile-Impero
Lanciato nell'ottocento prende il nome da questo periodo particolare,si dice fosse stato indossato Giuseppina Bonaparte per le sue nozze ,per nascondere una gravidanza.E' tagliato sotto al seno e scendo morbido lungo i fianchi.
Abito a Grembiule
Morbido o fasciante si incrocia davanto o dietro,generalmente ha spalle larghe e non ha maniche,anche se per noi ha l'immagine di un accessorio da mettere per non sporcarsi in cucina ,nellAntico Egitto veniva usato sia dalle classi sciali più ricche che da quelle povere,cambiavano solo gli accessori(spille o collane) che lo ornavano e determinavano lo status
Chemisier
Questo tipo di Abito è la trasformazione di una camicia da uomo,si realizza in tessuto antipiega.
Kimono
Ideato nell'VIII secolo d.C. da stilisti giapponesi.
a forma di T ( come la T-shirt) puo essere indossato con una cintura alta chiusa in vita.
Scamiciato
Lo scamiciato si indossa sopra ad un maglincino,maglia,camicia.
Confezionato con un giro maniche molto profondo,e una struttura di modello morbido.
Abito daBallo
L'abito di Cenerentola è quello che ci fa sognare sempre.
Corpetto aderente e gonna ampia lo contraddistinguono.
Si realizza con tessuti che riescono a tenere la forma,e supportato da sottogonne rigide.
Anna Stella
martedì 24 marzo 2015
"Come siamo fatte".....
Le diverse forme Femminili ci rendono davvero uniche,e se impariamo con gli Abiti a nascondere i presunti difetti e a mettere in risalto i pregi i possiamo valorizzarci e avere un look curato e personaliizzato.
<<La Donna Clessidra>>
ha un seno abbondante, la vita stetta,i fianchi larghi con il sedere che sporge.
Quando aumenta il suo peso lo fa in modo uniforme.
E' stata il modello di bellezza degli anni 50
<<La Donna a Piramide >>
é una Donna con seno prospero e gambe sottili e per questo farà fatica a trovare abiti proporzionati.
<< La Donna Rettangolo >>
ha una silhouette calibrata,seno appena accennato,vita poco segnata,il sedere è piatto e i fianchi sono stretti.
E' la Donna che gli stilisti fanno sfilare in passerella.
<< La Donna a Triangolo >>
ha le spalle ,il seno e la vita stretti.Le cosce e il sedere sono formosi ed assomiglia ad una pera.
Le diverse forme Femminili ci rendono davvero uniche,e se impariamo con gli Abiti a nascondere i presunti difetti e a mettere in risalto i pregi i possiamo valorizzarci e avere un look curato e personaliizzato.
<<La Donna Clessidra>>
ha un seno abbondante, la vita stetta,i fianchi larghi con il sedere che sporge.
Quando aumenta il suo peso lo fa in modo uniforme.
E' stata il modello di bellezza degli anni 50
<<La Donna a Piramide >>
é una Donna con seno prospero e gambe sottili e per questo farà fatica a trovare abiti proporzionati.
<< La Donna Rettangolo >>
ha una silhouette calibrata,seno appena accennato,vita poco segnata,il sedere è piatto e i fianchi sono stretti.
E' la Donna che gli stilisti fanno sfilare in passerella.
<< La Donna a Triangolo >>
ha le spalle ,il seno e la vita stretti.Le cosce e il sedere sono formosi ed assomiglia ad una pera.
MODA
Non esiste più.Esiste la fantasia.
Esiste la personalità.
Esiste mettere tutto insieme .
Esiste riciclare,reinventare,osare,divertirsi.
Rendersi conto che la moda siamo noi.
La moda sei tu.
Il tuo armadio,il tuo catalogo.
La tua fantasia,iltuo specchio.
....Ogni giorno interpretati.
La vera Eleganza passa sovrana senza clamore...
da Libretto di risparmio-ricomincio da zero
LINA SOTIS
lunedì 23 marzo 2015
Laboratori
e artigianalità per consolidare la vocazione di artista. Lo scultore
Daniele Franzella (oggi docente all'accademia di Palermo) racconta come
educare i giovani talenti: "Io credo che sia fondamentale, nei licei
artistici, ripristinare tutte le ore di laboratorio. Vedrei di buon
occhio, per esempio, un corso di artigianato anche nei licei!"
Qui il link all'intervista su ischool di Anna Gaudenzi: http://bit.ly/1DDKzSw
Qui il link all'intervista su ischool di Anna Gaudenzi: http://bit.ly/1DDKzSw
I sarti italiani in trasferta a Londra
A Savile Row sono avvisati: i sarti del sud Italia sono arrivati a
Londra, dove ormai spopolano nel mercato del 'su misura'. Se ormai i
negozi delle grandi case di moda italiane (almeno nel marchio se non più
nella proprietà) rappresentano indiscussi punti di riferimento per
ricchi arabi e russi nelle strade dello sfrenato shopping londinese, da
Sloane Street a Bond Street, oggi anche gli abiti su misura made in
Italy sono un oggetto di culto per i businessmen della City.
E sono sempre di più i clienti londinesi ad aver detto addio alle storiche sartorie di Savile Row. Per affidarsi a una legione sempre più fitta di sarti italiani "in trasferta": che arrivano nella capitale inglese con in mano solo i campionari delle stoffe, lasciando nelle botteghe di Palermo e Napoli forbici, aghi e filo.
Savile Row è la strada dove c'è tutto per il gentlemen: dai cappelli ai vestiti fino alle camicie, ma anche alle scarpe ed ai dopobarba. E storicamente è la strada dei sarti: Anderson & Sheppard, Cad & the Dandy, Gieves & Hawkes, Davies & Sons, Henry Poole & Co e Norton & Sons sono tra gli altisonanti nomi degli atelier che hanno vestito per generazioni la classe dirigente inglese. Atelier che oggi, però, lavorano meno: non solo per la crisi ma anche perchè i loro clienti ora preferiscono il 'su misura' Made in Italy. E non per ragioni economiche: visto che le creazioni dei sarti del Sud Italia costano praticamente quanto quelle dei colleghi d'Oltremanica.
Come quello che realizza Guido Davì, poco più che quarantenne sarto palermitano che da qualche anno, forte della conoscenza dell'inglese, una volta al mese arriva a Londra da Palermo (la sua bottega si trova a due passi dalla centralissima Piazza Politeama) e visita le case dei clienti per realizzare per loro 'bespoke suits', espressione che definisce il 'su misura' inglese e che letteralmente significa 'i vestiti di cui abbiamo discusso'. E la sua è una storia di successo.
"A Palermo - racconta mentre mostra il campionario delle stoffe ad un cliente nella sua bella casa a Covent Garden - ero l'ultimo degli artigiani. A Londra godo di un rispetto per la mia arte di sartoria che mai mi sarei sognato nella mia città. Ed è bellissimo. A Palermo dovevo andare io appresso al cliente; qui chi mi cerca ascolta il mio consiglio, ed è innamorato di come noi italiani tagliamo i vestiti". Taglio italiano, sì, ma sempre con un tocco british: come il 'ticket pocket', il taschino sopra la tasca sinistra della giacca che è un classico del taglio inglese, cui Davì non rinuncia ma anzi consiglia ai suoi clienti d'oltremanica. E a Londra, prevalentemente per clienti britannici, lavora anche Gennaro Solito, apprezzato sartore non solo nella sua Napoli ma anche nella capitale inglese dove vanta una clientela di altissimo livello che ne apprezza il taglio napoletano delle spalline e dei petti delle giacche, che si vedono sempre più nei ristoranti di lusso e perfino nelle ovattate sale dei club per soli uomini di Pall Mall, un tempo veri e propri templi dell'eleganza inglese. Sì, i sarti di Savile Row sono avvisati.
FASHIONMAG-ITALIA
E sono sempre di più i clienti londinesi ad aver detto addio alle storiche sartorie di Savile Row. Per affidarsi a una legione sempre più fitta di sarti italiani "in trasferta": che arrivano nella capitale inglese con in mano solo i campionari delle stoffe, lasciando nelle botteghe di Palermo e Napoli forbici, aghi e filo.
Savile Row è la strada dove c'è tutto per il gentlemen: dai cappelli ai vestiti fino alle camicie, ma anche alle scarpe ed ai dopobarba. E storicamente è la strada dei sarti: Anderson & Sheppard, Cad & the Dandy, Gieves & Hawkes, Davies & Sons, Henry Poole & Co e Norton & Sons sono tra gli altisonanti nomi degli atelier che hanno vestito per generazioni la classe dirigente inglese. Atelier che oggi, però, lavorano meno: non solo per la crisi ma anche perchè i loro clienti ora preferiscono il 'su misura' Made in Italy. E non per ragioni economiche: visto che le creazioni dei sarti del Sud Italia costano praticamente quanto quelle dei colleghi d'Oltremanica.
Come quello che realizza Guido Davì, poco più che quarantenne sarto palermitano che da qualche anno, forte della conoscenza dell'inglese, una volta al mese arriva a Londra da Palermo (la sua bottega si trova a due passi dalla centralissima Piazza Politeama) e visita le case dei clienti per realizzare per loro 'bespoke suits', espressione che definisce il 'su misura' inglese e che letteralmente significa 'i vestiti di cui abbiamo discusso'. E la sua è una storia di successo.
"A Palermo - racconta mentre mostra il campionario delle stoffe ad un cliente nella sua bella casa a Covent Garden - ero l'ultimo degli artigiani. A Londra godo di un rispetto per la mia arte di sartoria che mai mi sarei sognato nella mia città. Ed è bellissimo. A Palermo dovevo andare io appresso al cliente; qui chi mi cerca ascolta il mio consiglio, ed è innamorato di come noi italiani tagliamo i vestiti". Taglio italiano, sì, ma sempre con un tocco british: come il 'ticket pocket', il taschino sopra la tasca sinistra della giacca che è un classico del taglio inglese, cui Davì non rinuncia ma anzi consiglia ai suoi clienti d'oltremanica. E a Londra, prevalentemente per clienti britannici, lavora anche Gennaro Solito, apprezzato sartore non solo nella sua Napoli ma anche nella capitale inglese dove vanta una clientela di altissimo livello che ne apprezza il taglio napoletano delle spalline e dei petti delle giacche, che si vedono sempre più nei ristoranti di lusso e perfino nelle ovattate sale dei club per soli uomini di Pall Mall, un tempo veri e propri templi dell'eleganza inglese. Sì, i sarti di Savile Row sono avvisati.
FASHIONMAG-ITALIA
"ADORABILI RIBELLI"
EVA PERON (Evita).
la seconda moglie del presidente Juan Peròn parlava sempre dell'Argentina.
I suoi abiti le stavano alla perfezione ed esaltavano la struttura tipica degli anni Quaranta e Cinquanta.
Dotata di un carisma inimitabile ,con le labbra sempre scarlatte e senza un capello fuori posto,lo stile di Evita è diventato leggendario.
EVA PERON (Evita).
la seconda moglie del presidente Juan Peròn parlava sempre dell'Argentina.
I suoi abiti le stavano alla perfezione ed esaltavano la struttura tipica degli anni Quaranta e Cinquanta.
Dotata di un carisma inimitabile ,con le labbra sempre scarlatte e senza un capello fuori posto,lo stile di Evita è diventato leggendario.
domenica 22 marzo 2015
Il significato della moda
La moda - detta anche, storicamente costume - nasce solo in parte dalla necessità umana correlata alla sopravvivenza di coprirsi con tessuti, pelli o materiali lavorati per essere indossati. In realtà l'abito assunse anche precise funzioni sociali, atte a distinguere le varie classi e le mansioni sacerdotali, amministrative e militari.
Le donne, che ne erano escluse, non per questo rinunciavano a vestirsi con cura estrema. Più legato alla psicologia è l'aspetto del mascheramento. Gli abiti possono servire a nascondere lati della personalità che non si vogliono far conoscere o, viceversa, a mostrarli. Si pensi, ad esempio, al proverbio: "l'abito non fa il monaco".
La moda - detta anche, storicamente costume - nasce solo in parte dalla necessità umana correlata alla sopravvivenza di coprirsi con tessuti, pelli o materiali lavorati per essere indossati. In realtà l'abito assunse anche precise funzioni sociali, atte a distinguere le varie classi e le mansioni sacerdotali, amministrative e militari.
Le donne, che ne erano escluse, non per questo rinunciavano a vestirsi con cura estrema. Più legato alla psicologia è l'aspetto del mascheramento. Gli abiti possono servire a nascondere lati della personalità che non si vogliono far conoscere o, viceversa, a mostrarli. Si pensi, ad esempio, al proverbio: "l'abito non fa il monaco".
Gli articoli più letti della settimana…
15 MODI PER DIVENTARE PIÙ CREATIVI (come Renzo Rosso)
Nato in una famiglia di agricoltori, ha prodotto il primo jeans con la macchina da cucire della madre. Oggi ha un patrimonio di 3,5 miliardi di dollari. Il suo segreto? Essere creativo. Come lo si diventa? «Non guardare mai ciò che fanno gli altri, non considerare i trend né ciò che ci circonda, ma affidarsi prima di tutto al proprio istinto» spiega Renzo Rosso.
15 MODI PER DIVENTARE PIÙ CREATIVI (come Renzo Rosso)
Nato in una famiglia di agricoltori, ha prodotto il primo jeans con la macchina da cucire della madre. Oggi ha un patrimonio di 3,5 miliardi di dollari. Il suo segreto? Essere creativo. Come lo si diventa? «Non guardare mai ciò che fanno gli altri, non considerare i trend né ciò che ci circonda, ma affidarsi prima di tutto al proprio istinto» spiega Renzo Rosso.
Ecco 15 modi per aumentare la tua creatività: http://bit.ly/1xehUTL
©Facebook
sabato 21 marzo 2015
OGGI è il primo giorno di Primavera ,il colore del nostro porta aghi ne rispecchia tutti i colori
AVETE Preparato stoffe colorate,
pannolenci colorato
aghi per lavorare la lana
un paio di forbici che tagliano bene ,
una stecca e un gesso o una matita per sarti....?
AVETE Preparato stoffe colorate,
pannolenci colorato
aghi per lavorare la lana
un paio di forbici che tagliano bene ,
una stecca e un gesso o una matita per sarti....?
....INIZIAMO CON IL TAGLIARE 2 rettangoli di pannolenci
pannolenci arancione 16cm x 12 cm
pannolenci bianco 13cm x 9 cm
disegnamo un cuoricino sul pannolenci azzurro e lo ritagliamo
appuntiamo a piccoli punti con la lana sfumata il cuoricino nella posizione che desideriamo al centro del pannolencini arancione
fissiamo a piccoli punti ( sempre con lana sfumata)...il bianco con l'arancione.
e sistemiamo all'interno gli aghi come la foto
Emoticon grin
in programma troverete ;
nei prossimi appuntamenti con la lezione per i bambini troverete.........
....LA GHIRLANDA PASQUALE - 28 MARZO
.....PORTA FERMAGLI - 4 APRILE
....MAMMA mi ricamo i jeans da sola -11 APRILE
A SABATO PROSSIMO
per la Ghirlanda preparate nastrini di raso colorati,pannolenci di diverso colore
aghi per lavorare la lana
un paio di forbici che tagliano bene ,
una stecca e un gesso o una matita per sarti....?
pannolenci arancione 16cm x 12 cm
pannolenci bianco 13cm x 9 cm
disegnamo un cuoricino sul pannolenci azzurro e lo ritagliamo
appuntiamo a piccoli punti con la lana sfumata il cuoricino nella posizione che desideriamo al centro del pannolencini arancione
fissiamo a piccoli punti ( sempre con lana sfumata)...il bianco con l'arancione.
e sistemiamo all'interno gli aghi come la foto
Emoticon grin
in programma troverete ;
nei prossimi appuntamenti con la lezione per i bambini troverete.........
....LA GHIRLANDA PASQUALE - 28 MARZO
.....PORTA FERMAGLI - 4 APRILE
....MAMMA mi ricamo i jeans da sola -11 APRILE
A SABATO PROSSIMO
per la Ghirlanda preparate nastrini di raso colorati,pannolenci di diverso colore
aghi per lavorare la lana
un paio di forbici che tagliano bene ,
una stecca e un gesso o una matita per sarti....?
venerdì 20 marzo 2015
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