giovedì 14 giugno 2018

Il mio profilo:

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Mi chiamo Anna Stella Ottolini. Da 30 anni mi occupo di moda e per 25 anni ho gestito esono stata titolare di due Atelier di Moda uomo donna su misura a Verona. Da qualche anno insegno in corsi per la Regione Veneto, per le scuole di Moda e privatamente come docente di Sartoria.. Nel 2013 ho scritto : Il Quaderno del Cucito -Kellermann Editore Treviso,ma sto preparando altri Manuali tecnici di sartoria. La passione per l'insegnamento mi porta a cercare sempre nuove possibilità per trasmettere questo lavoro anche a chi volesse impararlo per poi aprire una sua piccola attività












Curiosità sui Tessuti ...

...Stampa su Tessuti
Il tessuto è costituito da strati sottili di prodotti tessili intrecciati tra loro e può variare in aspetto, spessore e compattezza; i tessuti possono essere semplici (formati da due soli elementi ossia da una trama e un ordito) oppure composti che annoverano una vasta gamma di intrecci e tipologie dato che per fabbricarli servono più serie di orditi e di trame.
Esistono anche i tessuti derivati formati da un'unica trama e un solo ordito ma con un intreccio derivato da una delle tre armature principali. L'arte tessile risale a tempi ormai antichissimi ma la sua più ampia diffusione appartiene all'epoca della industrializzazione quando la produzione di tessuti toccò livelli altissimi.
Furono messi in commercio svariati tipi di tessuti, delle tipologie e delle decorazioni più variegate a seconda delle esigenze della società contemporanea. E' così che prese piega la diffusione di stampe e di decorazioni sui tessuti applicando colori su pezze di tessuto per dare vita a disegni ben definiti.
Si cominciò dunque a parlare di stampa tessile per la quale i coloranti penetravano nelle fibre tessili, fissandosi in esse, così da decorare i tessuti. E il lavaggio non comprometteva in alcun modo le stampe.
Nel diciassettesimo secolo, infatti, i Francesi riuscirono a importare coloranti capaci di resistere all'acqua e approfondirono le conoscenze legate alla produzione di stampe lavabili; contemporaneamente fu aperto in Inghilterra il primo laboratorio di stampa su tessuti dal quale presero spunto tutti gli altri al punto che questa tecnica, allora innovativa, ebbe larga diffusione in buona parte dei Paesi europei.

Antichi Metodi di Stampa su Tessuto

La stampa dei tessuti è un particolare sistema di tintura applicato solo su determinate parti del tessuto così da realizzare effetti di colore o disegni; le sue origini sono antichissime e solo con l'andare del tempo le tecniche si sono modernizzate così da velocizzare la stampa e da permettere lavori un tempo impensabili.
Un tempo sul tessuto si faceva depositare un po' di colorante ma in modo tale che non si possa espandere sulle parti che non devono essere stampate. Il colorante aveva una forma pastosa e conteneva un addensante che le forniva la consistenza voluta impedendogli di essere eccessivamente secco e di danneggiare le fibre del tessuto.
I vecchi metodi di stampa sul tessuto prevedevano la stampa a cilindri per la quale il colore era depositato sul tessuto attraverso organi di rilievo che riproducevano in negativo il disegno da imprimere. Il tutto era possibile tramite un tamburo sul quale si faceva aderire il tessuto su cui stampare, e i cilindri stampatori.
La stampa a quadro prevedeva la lavorazione del tessuto su lunghi tavoli su cui far scorrere il tessuto; al di sopra erano posizionati i cosiddetti quadri il cui numero corrispondeva a quello dei colori del disegno desiderato: essi erano fatti abbassare a scatti direttamente sul tessuto che scorreva sotto di loro per ottenere la decorazione o il disegno voluto.
In seguito a entrambe le operazioni si faceva vaporizzare il tessuto così da fissare il colore appena depositato. Infine si faceva lavare e stirare.


Moderna Stampa su Tessuto

Gli antichi metodi di stampa sono ormai lontani e quasi non ci meravigliamo più nel vedere realizzabile la stampa su magliette, cuscini, grembiuli e su tantissimi altri tipi di tessuti.
Le moderne tecniche di stampa hanno facilitato la realizzazione di queste speciali stampe, attualmente richiestissime, su capi d'abbigliamento di gran parte dei tessuti disponibili.
Messi da parte gli antichi macchinari, oggi siamo in grado di eseguire stampe su diverse tipologie di tessuto in tempi brevissimi: alle tradizionali decorazioni su stoffe, che riscuotono sempre un grande successo, sono state affiancate le trasposizioni di foto e immagini su t-shirt molto richieste soprattutto tra i più giovani.
Benchè i metodi di stampa sui tessuti abbiano permesso da sempre stupende decorazioni e arricchimenti, il confronto con ciò che è possibile realizzare ai giorni nostri è impareggiabile. Vedere una propria fotografia trasferita su un tessuto può sembrare cosa da poco ma vi garantiamo che fino a non molto tempo addietro tutto ciò era impensabile.
Il fascino esercitato dalle classiche stampe e decorazioni sul tessuto è sempre vivo tant'è che molti non rinunciano a comprare stoffe colorate e arricchite da graziosi decori (fazzoletti, borse, camice, sciarpe e così via). Ma maggiore interesse è rivolto senz'altro verso le moderne tecniche di stampa di immagini e foto su svariati tessuti (come su magliette in cotone) in tempi assai brevi.

http://www.stampatessuti.it/moderna-stampa-su-tessuto.cfm






Come fare per stirare una camicia alla perfezione


Come stirare una camicia velocemente, tempo necessario per ottenere un risultato perfetto, procedimento dettagliato da seguire, dalla sistemazione sulla tavola da stiro alla ripiegatura finale dopo il passaggio del ferro sull’indumento.

Tempo per stirare una camicia

La camicia è un indumento che dopo ogni lavaggio deve essere stirato accuratamente, un’operazione che a prima vista potrebbe sembrare impegnativa ma che, con qualche utile indicazione, può diventare un gioco veramente da ragazzi. Facendo pratica chiunque sarà in grado di stirare una camicia in 5 minuti, seguendo i seguenti facili trucchi.

Come si stira una camicia

Innanzitutto si deve iniziare dal colletto, partendo dalle punte verso l’interno, fatto questo si passa alle spalle e maniche, partendo sempre dal centro e dipartendosi a raggera verso i bordi esterni, posizionando la camicia nel migliore dei modi sulla tavola da stiro.
Particolare attenzione andrà rivolta ai polsini, con l’accortezza di tenere il bottoncino rivolto verso l’alto.



Continuare la stiratura stendendo la camicia sull’asse da stiro, spostandola all’occorrenza, e passare il ferro prima completamente sulla parte anteriore e dopo su tutta la parte posteriore.
Finita l’operazione, sistemare la camicia su una gruccia, se siete di quelli che tengono questi indumenti appesi nell’armadio, oppure ripiegarla, iniziando prima ad abbottonare tutti i bottoni, polsini compresi, poi girare la camicia a faccia in giù e ripiegare le maniche verso l’interno, prima la sinistra e poi la destra, successivamente piegare la parte bassa verso l’alto per un terzo circa, dopo la parte restante ancora verso l’alto fino al limite di 3 cm al di sotto del collo.
Dare un colpetto di ferro finale per stabilizzare il tutto prima di mettere in un cassetto o scaffale.






https://www.framor.com/per-stirare-una-camicia/

lunedì 11 giugno 2018

Dopo il 15 Settembre iniziano i corsi ANNUALI di Sartoria.

Sono corsi da costruire su misura.
INDIVIDUALI!! Anna Stella © 

La nostra formula vi permette di essere seguiti passo passo per imparare il cucito come preferite,
per uno STUDIO PROFESSIONALE o
UNO STUDIO PERSONALE.

Stiamo preparando NUOVI CORSI ANCHE DI MASTER SARTORIALE.

Con nuovi PATNERS di tessuti e di Corsi CREATIVI.

I Corsi dell'Atelier si sta rinnovando ©

Un AUTUNNO INVERNO 2017- 2018 pieno di 
NOVITà SU MISURA PER TUTTE!
CONTINUA A SEGUIRCI...
 — presso I Corsi dell'Atelier.


mercoledì 6 giugno 2018



Come vestirsi in modo alternativo





Il gusto nel vestire è quanto di più personale si possa pensare ed è per questo che deve rispecchiare l'identità di chi si presenta agli altri. Il modo di vestire esprime tutto di una persona e purtroppo, o per fortuna, in molti casi agli occhi degli altri "l'abito fa il monaco". Ci sono molti che vorrebbero cambiare look, uscendo fuori dagli schemi e quindi perché non dare qualche consiglio su come vestirsi in modo alternativo?


Ridicolo o esagerato

Vestire alternativo non vuol dire essere ridicolo o esagerare a tal punto da tirarsi fuori da un gruppo, ma solo "personalizzare". Alternativo è anche lo stile dark, che affonda le sue radici negli anni '80 e che ha eletto il nero a colore predefinito, con jeans stretti, leggings o gonne corte a tubino, anche in eco-pelle, con i top gothic, dove abbinare pizzi, nastri ma soprattutto scarpe alte con la zeppa o anfibi. C'è anche un look burlesque che predilige un abbigliamento espressamente provocante con generose scollature, corpetti annodati sul davanti, collant sopra il ginocchio, anche a rete, gonne corte a campana o molto lunghe con spacchi profondi. I colori possono essere vari, da quelli più accesi al rosso e nero.

        Distinguersi
Cosa vuol dire vestirsi in modo alternativo? Per molti vuol dire non seguire nessuna moda, per altri è una forma di protesta rispetto al tempo in cui viviamo, per altri è un semplice modo di esprimersi con uno stile che deve distinguersi. Se volete essere anticonformisti ispiratevi allo stile hipster o indie, dove per sapersi vestire ci vuole personalità e fantasia. Per le donne, per esempio, può andar bene indossare pantaloni a righe abbinati con una felpa che spezzi i colori, una sciarpa fantasiosa, scarpe con la zeppa, e una giacca in pelle nera un po sdrucita e una pettinatura trendy. Per gli uomini non guastano mai un bel paio di jeans debitamente invecchiati, una maglietta e una camicia a quadri, da abbinare a stivali anfibi o comunque scarpe comode.

Toni eccentrici






Essere alternativi può anche voler dire personalizzare il proprio stile su toni eccentrici, con colori molto vistosi, un look sbarazzino ma ricercato, con molti accessori che arricchiscono questo modo di vestire. Accessori come occhiali da nerd, borsa enorme a tracolla, guanti a mezzo dito. Insomma lontano da ogni moda, dalle grandi marche, ma sicuramente rivoluzionario perché fuori da ogni convenzione. È questo lo stile alternativo, ma alternativo rispetto a cosa? Il modo di vestire è innegabile che indichi lo status sociale, la cultura, il modo di pensare. È quindi lontano dall'omologazione, dalla globalizzazione dei costumi e del vestirsi, e proprio lo stile alternativo manda un messaggio di rivoluzione rispetto al "normale".

Consigli

Non dimenticare mai:
  • Qualsiasi sia il vostro stile, dovete sentirvi a vostro agio, senza imporvi nulla.

https://beauty.pianetadonna.it/come-vestirsi-in-modo-alternativo





sabato 2 giugno 2018

Stanno arrivando i nuovi corsi  per imparare a Cucire gli Abiti per i bambini

Abiti,Gonne,Pantaloncini,Cappottini


I corsi dell'Atelier _ Verona_ Italia

annattln@gmail.com
I Corsi dell'Atelier -Facebook











Curiosità..di MODA
Ecco per voi 5 curiosità sulla storia delle righe nella moda:
1. Alle origini, indossata dai pescatori bretoni, la maglia a righe divenne nel 1858 divisa ufficiale dei marinai francesi. I marinai sostenevano che grazie alle 21 righe, blu e bianche, fosse più semplice ritrovare un uomo nel caso cadesse in mare.
2. E’ stata Coco Chanel a trasformare la Chemise Breton in una vera e propria icona della moda e un pezzo immancabile nelle collezioni dei brand più famosi, come Jean-Paul Gautier, Petit Bateau e Karl Lagerfeld. Ed è proprio così che le millerighe, negli anni Cinquanta, sono state glorificate!
Audrey 23. Alla tradizione sudamericana della bajadera, ballerine che danzavano con abiti a righe multicolori e appariscenti, e all’intuizione di Carmen Miranda, si deve l’introduzione delle millerighe colorate nel mondo della moda, ispirando anche Salvatore Ferragamo nella realizzazione dei suoi sandali colorati.
4. Con Missoni, nel ’68, le righe vengono chiamate ‘a sdraio’… riferimento allo sdraio da spiaggia!
5. Ma quando si pensa alle righe.. non si può fare a meno di parlare del pinstriped, meglio conosciuto come ‘gessato’. Reso noto da personaggi famosi già dagli anni Trenta, diventò un’icona dell’eleganza soprattutto grazie ai dandy di quel periodo! Questo raffinatissimo mannish style ha catturato l’attenzione di Yves Saint Laurent che lo ha portato sulle migliori passerelle della fine degli anni Sessanta.
Madonna
E oggigiorno sembra che tutte queste righe siano tornate alla moda… e dunque Discolovers, cominciate la ricerca del look che vi si addice di più: righe a sdraio? Alla bayadera? Gessato? Alla marinara? Stile dandy?
A voi la scelta… purchè sia a RIGHE!
























http://www.ilovedisco.net/5-